gigipernoi

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Abbiamo utilizzato un linguaggio bizzarro e imprevedibile, divertendoci a parlarlo con le infinite combinazioni che offre, perfino a scriverlo e cantarlo! Se il grammelot ha più a che fare con il teatro, il gibberish c’entra in qualche modo con la meditazione.

La fusione delle due tecniche crea un miscuglio non pensato dove le intenzioni, i toni di voce e i silenzi contano molto più delle parole di senso compiuto. Qualcosa di veramente speciale, perché resta lo stesso, ma continua a cambiare. Uno spettacolo coraggioso e intenso. Quaranta minuti di espressività corporea, mimica facciale e sonorità inconsuete. Un crescendo vorticoso e trascinante in repentini cambi di prospettiva che annullano la razionalità, invitando gli spettatori a far vibrare altre corde. Notevole riscontro anche da parte di esperti e addetti ai lavori che probabilmente ci porterà a replicare in futuro.

 

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